Ebbene si, a Teramo il numero di multe è piuttosto basso rispetto ad altre città piccole e grandi dello Stivale. Nei primi 6 mesi dell’anno le sanzioni effettuate dagli agenti della municipale sono state circa 6500, intorno alle mille al mese.Un dato, come conferma il comandante dei vigili Franco Zaina, in linea con quello dell’anno precedente «quando le multe sono state circa 10mila e 800. Lo spostamento rispetto allo stesso periodo del 2013 è di 100-150 verbali ma la tendenza è la stessa». Insomma i teramani possono stare relativamente tranquilli; del resto anche per Il Sole 24 Ore, Teramo è tra le città meno tartassate dai vigili: solo 80ª su 108 comuni capoluogo di provincia nell’indagine pubblicata lunedì dal quotidiano economico sulla base dei dati dei ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture.
La media di multe stradali incassate per patentato è stata di poco superiore ai 25 euro nel 2013, appena un euro sopra i vicini chietini (82esimi con 24.50 euro), ma molto meno rispetto ai più sfortunati automobilisti pescaresi che, in media, hanno versato nelle casse comunali circa 43 euro ciascuno (58° posto, non disponibili i dati su L’Aquila).
«A differenza di altri capoluoghi - commenta il comandante della polizia municipale Zaina - a Teramo molti cittadini vivono nelle frazioni dove gli interventi per divieti di sosta e altre infrazioni sono più rari. I verbali si concentrano nel centro storico, in circonvallazione Ragusa, nelle strade dentro le mura. Qualche cambiamento si potrebbe avere con l’introduzione dei nuovi varchi e delle telecamere prevista per fine anno».
Quanto agli incassi, secondo il report del Sole 24 Ore Teramo si ferma a 887mila euro circa e supera Chieti tra i comuni abruzzesi (805mila euro), mentre resta sotto Pescara, che tocca i 3 milioni e 200mila euro di multe complessive. Sensibile il calo degli incassi a livello nazionale (anche dell’80%) per colpa soprattutto della crisi e dello sconto del 30%, introdotto un anno fa, per chi paga subito la multa. Anche in questo caso, però, Teramo è in controtendenza: «C’è stata una compensazione - spiega ancora Zaina - è vero che s’incassa meno quando l’utente paga con la riduzione, ma è anche vero che si preferisce sempre più fruire dello sconto. Tant’è che anche i ricorsi sono scesi drasticamente».